Dieci giorni fa abbiamo ospitato insieme all3 attivist3 della campagna “Resta abitante” la presentazione del libro: “Le nuove recinzioni Città, finanza e impoverimento degli abitanti”. Un testo importante che aiuta a fare chiarezza sui fenomeni urbani in termini di: narrazioni, vissuti e possibilità di lotta.
L’intervento di Stefano Portelli ha cercato di mettere al centro del ragionamento sulla casa, i processi di “finanziarizzazione” a partire dal caso romano, facendo riferimento a situazioni simili in tutto il mondo, mostrano come al di là della guerra tra poveri, che contrappone assegnatari e occupant3, studentess3 e famiglie di autoctoni, la vera concentrazione della ricchezza si trova nelle mani dei grandi fondi immobiliari.
Lucia Tozzi ha incentrato il suo discorso sul ruolo che svolgono le associazioni nei cosiddetti processi di “rigenerazione urbana” a Milano, vere e proprie campagne di marketing territoriale in cui vengono arruolati soggetti del terzo settore per anestetizzare le possibili critiche a progetti che prevedono il consumo di suolo, quartieri di lusso con conseguente espulsione degli abitanti e affitti insostenibili.
Infine il contributo di Luca Rossomando si è concentrato sul ruolo delle fondazioni private attive nel sociale nei quartieri popolari a Napoli: il racconto che fanno dei territori, delle persone che lo abitano, delle difficoltà che affrontano, non tiene conto della storia dell’intervento sociale in questi luoghi ed è funzionale all’accrescimento del potere mediatico e all’attrattività di risorse economiche. Esiste un corrispettivo tra la narrazione e i risultati ottenuti in termini di dispersione scolastica, miglioramento delle condizioni e fuori uscita dalle povertà?