Uè Fest / Crepe 2024

Published by totore on

Il Ue Fest è finito da quasi un mese, ma oltre quei tre giorni ci vuole ancora tempo per liberare lo spazio da decine e decine di tavoli, per raccogliere foto e testimonianze, raccogliere i pensieri, fare bilanci, così che quasi è il momento di iniziare a pensare all’edizione successiva.

Ogni Ue è un percorso lungo quasi un anno che coinvolge pezzi della nostra comunità, delle comunità e dei collettivi di altri spazi e festival sparsi in tutta Italia, quelle del Crack Festival di Roma e del Ca.Co Fest di Bari che con noi hanno fondato questo percorso, le strutture napoletane che ci supportano prestandoci tavoli, le centinaia di espositori ed espositrici che si muovono da tutta Europa e oltre, i progetti musicali che intercettiamo e che in teatro e in saletta si mescolano tra di loro e con l’atmosfera del festival.

Un percorso che si costruisce lentamente, con organizzazione e orgoglioso spontaneismo, per esplodere in un fine settimana che ormai è un appuntamento fisso per chi da questa città vuole qualcosa in più di immaginari prodotti in serie e momenti di consumo cieco.

Quest’anno abbiamo deciso di partire dalle crepe, dalle spaccature nel nostro mondo e nei nostri muri per costruire, ritrovarci e ricomporre senza cancellare la frattura. Ne è uscita fuori l’edizione del Ue Fest più grande di sempre per numero di espositori, dimensioni dell’area espositiva, afflusso di persone.

Non lo diciamo per vantarci dei numeri, non crediamo nella quantità come unico criterio per giudicare il valore delle cose. Lo diciamo per condividere la gioia e la soddisfazione nel vedere quali risultati si possono ottenere con l’autorganizzazione e la partecipazione dal basso.

Lo Scugnizzo è composto da decine di costellazioni che compongono il cosmo di questo bene comune. Tra queste, due nello specifico, contribuiscono alla costruzione di due fulcri del festival.

Il NaDir \ Napoli Direzione Opposta e il tavolo di programmazione culturale, che si occupano della parte musicale e dell’infrastruttura tecnica del festival. Quest’anno il programma più impegnativo di sempre. Tre giorni di mescolanza di generazioni e suoni, con la saletta e il teatro ricolmi di persone e vibrazioni diverse.

E dall’altro lato Nessuno Escluso, l’associazione che si occupa di sostenere con pasti caldi e vestiario le migliaia di senza fissa dimora di Napoli, durante il festival ha cucinato centinaia di piatti per espositori ed espositrici.

Per testimoniare che si può crescere anche senza sponsor, senza patrocini, mantenendo i costi accessibili, fuori dal meccanismo dei bandi, con una campagna pubblicitaria proporzionata alle nostre forze, e con una città come Napoli che partecipa e sostiene questi momenti, in maniera indipendente, con tanto ancora da migliorare ma con molto che ogni anno funziona meglio del precedente.

Moss3 solo dalle passioni felici, dall’energia creativa e dalla voglia di creare connessioni.

UèFest.net