Parentalia 2020 – In Attesa
Normalmente la sera del 1 novembre ci saremmo appena ripresi dalla nottata del 31, la nottata di Parentalia.
Inutile nasconderlo, rinunciare alla nostra festa di Halloween a-tipica è stato uno dei sacrifici più sofferti di questa stagione maledetta; Parentalia è uno degli appuntamenti fissi che negli scorsi quattro anni ci ha dato più soddisfazione, da ogni punto di vista: per lo Scugnizzo Liberato è stata l’occasione di radicarsi come uno dei luoghi di riferimento della scena punk e metal napoletana, un rapporto che a partire dal 2016 ci ha portato a organizzare tantissime serate speciali; per il NaDir Collective è stata l’occasione di lavorare fianco a fianco con persone e realtà meravigliose da tutta Italia e oltre, a partire da Controcanti, di osare con produzioni più grandi, come quella degli Unsane nel 2017, e di riempire il teatro di facce felici e mascherate.
Per la comunità delle ‘cape di morto’ locale è stata l’occasione di ritrovarsi in forze in un grande appuntamento fisso e tutto ‘nostro’, che forse a questa città mancava da tempo.
Mettendo da parte ogni, modestia, perché tanto un risultato di questo tipo è anche un risultato collettivo, per tanti e tante è stata l’occasione di dare un senso nuovo e personale a questa travagliata festività che è Halloween. Una festività di cui si riesce a percepire un significato profondo, quello che condivide con tutte le ricorrenze che nel corso dei millenni e ad ogni latitudine hanno riflettuto sul rapporto con i defunti, sul passare del tempo e del ciclo delle stagioni, una festività che come il Carnevale è un’occasione liberatoria e dionisiaca, ma anche un “prodotto” che ci sembra essere stato imposto per ragioni di consumismo e colonialismo culturale.
Ad ogni obiezioni sull’”autenticità” e sulla non appartenenza di questa ricorrenza rispondiamo che le tradizioni popolari europee e non se ne fregano dei nostri confini, sono intrecciate insieme dalla notte dei tempi e questa non fa eccezione; proprio un anno fa, da questa pagina ricordavamo tutte le usanze “halloweenesche” che sono legate ad Ognissanti in diverse regioni della penisola.
Ma soprattutto, rispondiamo che ogni festività, autoctona o meno che sia (qualunque cosa voglia dire), può essere una vuota occasione di consumo o qualcosa di sentito e partecipato, dipende solo da come viene vissuta.
Per noi Parentalia è stata un’occasione di fare musica e cultura, di fare autoproduzione dal basso a livelli prima per noi impensabili, di fare rete, di costruire immaginario; soprattutto, è stata un’occasione di fare comunità, di divertirci insieme e creare ricordi indelebili.
Siamo sicuri che non valga solo per noi, ma per le tantissime persone che hanno vissuto con noi i primi quattro appuntamenti di Parentalia e in questi giorni magari hanno rivolto un pensiero a questo che è saltato, o al prossimo.
Ci sembra tutto sommato appropriato: Parentalia quest’anno tramonta, come il sole autunnale va a nascondersi nelle regioni buie, ma si prepara a tornare, invitta, quando i tempi lo consentiranno.
Tanto noi non abbiamo nessuna fretta.
Festina lente.