nadir.FM

#40 – UÈ Sona Ancòra – by NaDir Collective

Il 30 aprile 2020 sarebbe dovuta iniziare la IV edizione del UE’ Underground Eccetera, il festival che negli ultimi anni ha aperto le porte alla primavera tra le mura dello Scugnizzo Liberato ed in tutta la città.
Per tutti e tutte coloro che in questi anni ci hanno supportato, partecipando al festival, suonando, esponendo, o anche solo attraversandolo, abbiamo creato questo mix, che vi regaliamo con una promessa:
torneremo ancora, fortissimi e fortissime della gioia della nostra comunità autogestita e rigenerante.
Non è il nostro futuro la separazione e l’isolamento, non può esserlo per nessuno.

#39 – Unholy Allegiance – by Mauled

La musica del diavolo, per dilaniamento interiore da isolamento sociale.

#38 – Luogo della Memoria pomeriggio di festa – by Nadir Collective


Qui per noi c’è un po di musica partigiana, un omaggio a chi ha saputo mettere in musica una scelta, quella di lottare sempre per amore della libertà. Oggi è davvero ‘una giornata particolare’, speriamo perciò di riuscire a farci compagnia così, col vento a favore ed un pugno al cielo. Buona festa della Liberazione!

#37 – Geografie Del Suono (pt.1) – by L’Asilo


Geografie del suono è una serie di concerti nata nel 2013 all’Asilo Filangieri, che prevede l’incontro tra musicisti di stanza a Napoli con ospiti provenienti da tutto il mondo. Questa è una prima selezione dai 59 appuntamenti fino ad oggi avvenuti.

#36 – And hate ourselves no more – by Francesco Santagata

Sono paranoico. Sono molto paranoico.
Per questo ho cercato conforto tra suoni sinuosi e strutture evanescenti.
Giusto il tempo di tirare un sospiro ché, tra non molto, servirà tutto il fiato che abbiamo in corpo.

And manifest the daydream
Like those who failed before
And glorify our small attempts
And hate ourselves no more

A Corrado.

#35 – Tanta power e non solo – by Alca Impenne

Ritmo, energia, suono, ma anche armonia ed intimità. Dall’energia del rock, alle melodie acustiche, tutte le sensazioni che proviamo in questi giorni, tutto quello che stiamo suonando ed ascoltando.
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#34 – Just A Little Talk With Jesus – by Sergio

Gospel, blues, rap, rock, punk, elettronica: John Lennon si chiedeva chi sarebbe morto prima fra il rock n’roll e il cristianesimo, ma Gesù Cristo in musica è sempre stata una questione più grande del rock.
Passione, vita, morte e miracoli di uno dei grandi protagonisti della nostra cultura, in una manciata di canzoni devote, scettiche, rivoluzionare, sofferte, umane.

#33 – Punky Reggae Party – selected by Ri.do mixed by Giulia

Two Tone (e dintorni): due toni di colore, bianco e nero, fianco a fianco, come sulla gigantesca scacchiera che era l’Inghilterra tatcheriana a cavallo tra ’70 ed ’80, meticcio per definizione il Two Tone “è uno stile di vita”. L’innesto perfetto tra Reggae/Ska e Punk: it’a Punky Reggae Party.

#32 – Writing My Name – by ILL UNGO

Strade deserte, guardie ovunque, rota che sale. Scegli i tappini e metti le cuffie: il nostro amore non è la vostra legge.

#31 – Scenario – by 4th Floor

Passare attraverso gli Scenari, saltare da un palo all’altro lasciandosi alle spalle un spazio vecchio e affacciandosi ad un futuro incerto, con l’ansia di chi non riesce a romanticizzare questo presente.

#30 – Insfabriziamento – by Mosaico Ribes

Smussiamoci insieme a casa questo smixellamientos andante, con tre brani non nostri e poi tutto Studdi che male fa la tua vita così INSFA!

#29 – No Fun – by Controcanti mixed by Willy

Romanticizzare la quarantena è un privilegio di classe.

#28 – Do it yourself (chi fa da se fa per tre) – by Federica

In questo periodo in cui siamo costretti ad esplorare noi stessi, per chi vive in contesti numerosi e affollati trovare un Momento di pace e di privacy non è facilissimo. Una giusta playlist può aiutare. Ritroviamo la tranquillità e perché no, rimpiangiamo tempi migliori e se non abbiamo compagnia creiamo l’atmosfera per rimpiangerli da soli.
Relax and Enjoy

#27 – Voltage Controlled Oscillator – by Miky

Ok, non sarà un venerdì sera in un club con i led colorati e le strobo, ma volendo ci si può adattare anche da casa

#26 Sonnolenza ™ – by Alessio

Giustificazione : attraverso un’applicazione è possibile scrollare il mondo col pollice e ascoltare la radio di paesi dall’altro lato del globo. Tutte le trasmissioni parlano della stessa cosa. Il virus, divenendo l’argomento virale per eccellenza, gemma in meta-virus. Scaduto il primo, resterà il secondo ad alimentare le nostre chiacchiere, forse allora non più distanziate. Intanto ci saremo fatti una lunga dormita.

25 – Sabor y Revolución – by Sergio

E’ bastato vedere i medici cubani arrivare in Italia per sostenere la battaglia contro il Covid-19 per (ri)accenderci la passione verso Cuba, la sua storia politica e la sua cultura. Rumba, son, salsa, danzòn, guajira, mambo, guaguancò, bolero: un viaggio in una delle più belle musiche popolari del mondo, da Ignacio Piñeiro ai Buena Vista Social Club.

#24 – Come anziani al Lago – By Kurh

Fermo obbligatorio a casa di 14 giorni per una coppia di coniugi ultrassessantenni residente a Bacoli, sorpresa dalla polizia municipale a passeggiare senza i documenti attorno al lago d’Averno a Pozzuoli. Una volta fermati i due anziani avrebbero “opposto resistenza” agli agenti della municipale che li hanno condotti al comando per l’identificazione. L’uomo è stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale.

#23 – Trap Lockdown – by MVS CLIQUE

MVS CLIQUE è un collettivo nato in Molise, che esordisce nel luglio 2019 con un mixtape amatoriale pubblicato su Soundcloud. Passando dal lol rap, popolare sulla piattaforma tra i loro coetanei, a sonorità influenzate dall’hardcore e dalla dance, il loro stile è in continua evoluzione. Oggi propongono per NaDir.fm una selezione rappresentativa della loro realtà musicale.

#22 – Così mixò Bellavista – by Figliuolo & Nisci

Direttamente dagli archivi di Radio Secondigliano City, un mix né sicc né chiatto, per uomini di amore ma anche per quelli di libertà.

#21 – Hanyauku – by Napoli Sound Migration

Il 28 marzo, insieme a Napoli Sound Migration, avremmo dovuto ospitare il live set di Montoya allo Scugnizzo Liberato. Proviamo comunque a mantenere quelle vibrazioni nomadi con un set di Mehari: “Hanyauku” è in Bantu “la sensazione che si prova a piedi nudi nella sabbia”. E’ una delle sensazioni che ci manca, ma per fortuna non ci manca la musica e la possibilità di viaggiare con lei.

#20 – IMBASCIATA – by Giulia

Sto crescenno nu bello cardillo quanta cose che l’aggio ‘mpara’, adda ire da chisto e da chillo, l’immasciate po’ m’adda purta’. Siente cca’ bello mio lloco ‘nnanze c’e’ na casa ‘na nenna ‘nc’e’ stà tu la vide ca nun è distante chella nenna aje da ire a truvà. […] Si affacciata po’ stà a lu barcone pe’ na rosa l’avisssa piglià? Gue’ cardi’ vi’ ca lla’ nun te stuone va vattenne cardi’ n’addurà. Si te vasa o t’afferra cianciosa tanno tu l’aje a dire accussì:lu patrone pe’ te nun reposa puveriello pecchè adda murì.”

#19 – NAPL BASS – by Sergio

Danza Napoli, Napoli sul basso.
Sui ritmi pulsanti del dub e sulla cassa dritta, sulla nuova musica napoletana e su quella antica in vesti nuove, in un viaggio che va dai cori delle lavandaie al dancefloor contemporaneo.
Ammore e malavita, salvezza e dannazione, devozione e inciucio, un racconto di Napoli in ritmi nuovi e antichi dal basso, nel basso.

#18 – Post-Pandemia – by Willy with Buonarroti

Un mix da ascoltare ad occhi chiusi, immaginando di rompere le pareti di casa con i delay delle chitarre e viaggiare direttamente nello spazio.

#17 – on va où? – by Fugama

“Forse, guardandone la distruzione, finalmente sarebbero riusciti a vedere come era fatto il mondo.” ( Cormac McCarthy – La strada )

#16 – quarantena global consciousness – by Alessio

Stare da soli per riproporsi in veste globale. Mettendo una dietro l’altra tutte le file fuori a tutti i supermercati forse si copre la circonferenza della terra. E’ probabilmente il caso di non fare brutta figura in termini musicali quando saremo noi “”l’altra parte del mondo””.
Colonna sonora da “”il pianeta visto dalla crisi””.

#15 – Terra percossa, Luna calante – by Marika e Sergio

In tempi di confusione e smarrimento, il pensiero e la memoria corrono anche a chi le stesse paure le ha vissute in tempi e mondi diversi, che oggi in qualche modo ci sembrano più vicini che mai.
Musiche, epoche, lingue e linguaggi differenti uniti da un filo, per provare a raccontare le inquietudini ancestrali di donne e uomini davanti all’ignoto ed esorcizzarle attraverso il suono e la parola.

#14 – Dedicato ai cani romantici – by Giuseppe Pisano

Posso definirmi una persona generalmente molto ambiziosa e negli ultimi due anni ho corso moltissimo, ossessionato dall’ansia di essere presente, nei posti giusti, nei contesti giusti.
Quando vedi i piani di un’intera stagione sgretolarsi a causa di qualcosa di così irrazionale – un virus! Non si capisce manco che cos’è un virus… è un organismo vivente. un pacchetto di dati? – cosa fai? Rimetti in discussione tutto, il perché delle tue azioni… Ma soprattutto ti affidi alle cose più familiari e volendo anche più semplici.

Ecco quindi qualcosa di inaspettato: una selezione di canzoni d’amore che mi sono piaciute negli anni, che mi ricordano momenti e persone, e che forse nessuno mi attribuirebbe mai.
Alcune sono relazioni storiche altre infatuazioni passeggere senza un vero criterio estetico di selezione. Si tratta semplicemente delle canzoni che mi stringono lo stomaco.

#13 – Shake the Disease – by Scartiloffista

L’ononimo pezzo non c’è, in compenso c’è un po’ di roba new wave ed elettronica (ma non solo) deprimente per poter dare la giusta atmosfera alla quarantena.

#12 – GravitàZero Vibes and Rap – Ciko & Catene Movements + Tore

Stasera nel teatro dello Scugnizzo Liberato ci sarebbe stato il quinto appuntamento di Gravità Zero, dedicato totalmente alla musica Rap Hip-Hop. Un evento che avevamo costruito con il cuore e su cui puntavamo. Così abbiamo chiesto ai musicisti che si dovevano esibire di “prestarci” il loro materiale per fare un mix e farci compagnia in questo sabato. Questo è il lavoro di Ciko – Sherazade e Catene Movements, il nostro Tore ha aggiunto qualche brano e provato ad omogenizzare.

#11 – Girl Powaaaaaa – by Federica

Questa quarantena mi ha spappolato il cervello, l’unica cosa certa è la consapevolezza delle feste che faremo quando tutto sarà finito. Intanto facciamo le prove ballando a casa.

#10 – COME SE – by OEOAS

OEOAS (Orchestra Elettroacustica Officine Arti Soniche) nasce nel 2014 al Conservatorio di Napoli San Pietro a Majella, dall’incontro attraverso la pratica di improvvisazione collettiva ideata dal M° Elio Martusciello, e la necessità di un gran numero di musicisti di varia estrazione di condividere uno spazio performativo e di sperimentazione. Caratteristica fondamentale del lavoro dell’Orchestra è l’elaborazione di un linguaggio che guida le performance di improvvisazione: un protocollo open source che lascia libero accesso ai Conductors ed è in costante movimento ed evoluzione.
Negli anni l’orchestra si è costituita ed è cresciuta diventando un modello di totale inclusione. Alla costante ricerca di un felice compromesso tra accessibilità e valore artistico, si è avvalsa della partecipazione di oltre duecento musicisti provenienti da background e città diverse.
Questo mixtape è un piccolo contributo OEOAS a sostegno di NaDir e di tutte le realtà che fanno comunità reinventandosi sempre con grande entusiasmo.

#9 – Plunderphonics – by DASPO

L’esperienza globale di questi giorni è vicinissima a quella che vivono molti artisti nella propria quotidianità. Un’estromissione quasi totale da molte dinamiche sociali delle masse. Ma al di sotto del livello epidermico della società, attraverso proprio spazi virtuali come questo, intessiamo complessi reticoli di relazioni che formano un’unità caotica. Qui riveliamo un po’ dei nostri furti, appropriazioni e razzie.
Dischi che abbiamo scoperto proprio grazie all’annullamento dello spazio fisico, poi smembrati e introiettati per arrivare alla sintesi della nostra estetica.
Tra calore ligneo e spazi virtuali.

#8 – Must Not Sleep (Benvenuto In Mia Casa) – by Satta

Fat drums, bully basslines and broken snares

#7 – Fondamenta – by Fabio

Un momento di isolamento come questo è utile per riascoltare i vecchi dischi e ritrovare i propri album preferiti.
Rispolverare vinili, compagni di viaggio, con la quale ci si è innamorati e ci si è forgiati. Tornare sul tetto di quel palazzo, forse, ancora in costruzione.

#6 – Ritorno a casa – by Giulia

Un ritorno a casa diverso, la permanenza prolungata dà spazio alla musica ed ai pensieri. Ritorni, appartenenze, famiglie. Alcuni di questi mi suggeriscono un percorso all’inverso, amori, passioni, materie sonore. Ci vorrebbe un paese anche solo per il gusto di andarsene via, e, per quanto passi il tempo, ci sarà sempre qualcosa che al tuo ritorno sarà lì ad aspettarti-direbbe Pavese. Alcuni brani mi ricordano di cosa era fatto quel tempo: cimeli, regali, attimi di inenarrabile coraggio, giorni passati a desiderare di andar via. Tutto questo pensare si trasforma in cinquanta minuti di musica per i nostri lunghi pomeriggi, in attesa di una primavera che non credo ci aspetterà.

#5 – Interno 2 – by Marta

Una ti ha visto crescere, sa come prenderti. L’altra è una scoperta, una nuova compagna di avventure. Una è un porto sicuro, non ti abbandonerà mai. L’altra vive alla giornata, dice che se ne andrà, ma intanto resta sempre. Una sente la tua mancanza e tu la sua, consapevoli che faresti di tutto per tornare sempre. L’altra sta imparando ad amare chi stai diventando, offrendoti il massimo di cui è capace. Sì, ma allora tu, a chi vuoi più bene? Ho provato a raccontarvi della mia stanza di Roma, dalla quarantena di Napoli. E le mie perplessità sul poliamore.

#4 – Un po’ così – by Willy

Soli a casa, giorni buttati, sentite la paura? Beh dai distraiamoci con un po’ di musica molto allegr… ah no.

#3 – The Sixties – by Miky

Chitarre distorte e riverberi che sanno di festival all’aria aperta. Il pop della controcultura, per evadere dalle mura di casa guidando un aereo monomotore di tutti i colori

#2 – Naturaleza – by Fronte Afrocumbiero Napoletano

Un viaggio nei Sud del mondo inseguendo suoni andini e tropicali in compagnia del Fronte Afrocumbiero Partenopeo, cercando la vibrazione giusta che ci restituisca, in parte, quelle del concerto di Xafu che era previsto la sera del 14 marzo allo Scugnizzo Liberato in collaborazione con Napoli Sound Migration.

#1 – Infunkted – by Sergio

The yin and the yang, the hip and the hop, the stupid fresh thing, the flippity-flop. Funk dai sixties ai twenties, dall’Africa agli Yankees, dal rock all’hip hop, dai ghetti agli spaghetti (and back).