Roots become Routes

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Ieri si è conclusa la rassegna Note a margine a cura di Tamu Edizioni, di cui abbiamo avuto il piacere di ospitare due episodi: il primo sul Mediterraneo sonoro con il Iain Chambers, Carla Panico ed Eugenio Bennato, il secondo con la presentazione del libro di Brian D’aquino ‘Black Noise: tecnologie della diaspora sonora’ (Meltemi).

Dopo oltre un anno di silenzio siamo riuscitə ad organizzare due iniziative che per noi hanno avuto un grande valore simbolico, riportando in questo spazio il suono della musica e quello delle parole di discussioni aperte e partecipate.
Con l’esperienza di anni passati ad ascoltare la musica, organizzare concerti e festival, montare e smontare attrezzature, promuovere iniziative culturali, abbiamo sentito l’esigenza di sistematizzare tutta la pratica in espressione di un pensiero collettivo e abbiamo avuto l’onore ed il piacere di sintonizzare le nostre menti su di alcuni pezzi della teoria critica musicale che Napoli trova un campo di continua sperimentazione per una ricerca sempre più fertile, capace di avere uno sguardo ampio sulle dinamiche geografiche storiche e politiche del mondo occidentale e del suono che le riscrive.

Foto delle presentazioni dei libri nel cortile dello Scugnizzo Liberato

Forse siamo riuscitə a sperimentare per un attimo quello spaesamento necessario che trasforma le radici in rotte e che con le note riesce ad oltrepassare i confini dello spazio e del tempo; oggi ci resta un’eco, e la ripetizione costante di alcune lezioni con cui abbiamo reso più ricca la nostra esperienza.
Come NaDir Collective siamo contentə di aver dato forma e voce ad un pensiero collettivo che abbiamo provato ad avere sempre come rotta in oltre cinque anni di attività, cercando di contaminare le nostre riflessioni con quelle di chi la musica l’ha scelta come inafferrabile oggetto d’indagine, come l’espressione privilegiata di un nuovo tipo di appartenenza, provando a far convergere la teoria e la pratica in un unico nuovo spazio, che ha forti connessioni con il passato, ma che anticipa il futuro e rivela un nuovo modo di stare insieme e vivere la socialità e la musica.

Vogliamo ringraziare chi ha partecipato a questi due appuntamenti, Tamu con cui li abbiamo costruiti, nella speranza che riusciremo ad organizzarne degli altri molto presto, tutta la comunità dello Scugnizzo Liberato e in particolare l’associazione Nessuno Escluso.