10 anni di NaDir / dieci anni di connessioni
Quest’anno entriamo nel 10º anno di vita di Scugnizzo e di Nadir.
Non c’è motivo di nasconderlo, ogni anno è più difficile del precedente.
Cambiano la scena musicale, il panorama economico e cittadino, i nostri ranghi intanto rimangono più o meno gli stessi e le nostre vite vanno avanti, con esigenze di lavoro e vita personale che ci portano lontano, con meno tempo ed energia. Anche la casa che abitiamo, lo Scugnizzo, si prepara ad un periodo di cambiamenti che incideranno sulla nostra attività.
In un momento di serena riflessione ci viene da pensare a quel che questi anni di Nadir ci hanno regalato. Non sono solo il teatro e il cortile strapieno, le centinaia di concerti grandi e piccoli che abbiamo contribuito a creare.
Il vero frutto di Nadir sono l’intreccio di relazioni che si è creato intorno a noi e le pratiche che abbiamo seminato. Sono le connessioni impreviste tra artist3 di Gravità Zero e espositor3 del Ue Fest, la rete di rapporti che si stende in Italia e oltre, la coesione che si è creata all’interno della comunità dello Scugnizzo intorno all’esigenza di fare contro cultura in città.
È la coesione che si è creata nello sparuto gruppo che come NaDir (e non solo) si occupa di direzione artistica, logistica, tecnica. Oggi, è da questa coesione e da questa energia umana che prendiamo la linfa per continuare anche quando la stanchezza si fa sentire, più che dall’energia del prossimo concerto. Negli anni, questo gruppo di età, provenienze e background diversi ha seminato pratiche, diffuso spore, allungato radici.
Come innesti di piante diverse riuniti insieme ci siamo trasformati e abbiamo ricevuto nuova linfa, così facendo abbiamo generato nuove fronde e frutti dove non ci saremmo aspettati, superato momenti di crisi da cui siamo uscendo più appassionat3 e coraggios3.
Sappiamo che i semi di NaDir, resistenti e trasportati dal vento, attecchiscono anche dove e quando non ce lo aspetteremmo. Non si tratta di dare il buon esempio; si tratta di creare terreno fertile, spazi di partecipazione ed espressione accessibili dove possano germogliare dinamiche nuove, relazioni orizzontali e di cura. Negli anni, i concerti allo Scugnizzo sono stati il terreno generoso e il vento che ha spinto i semi;
Ce ne accorgiamo ogni volta che ci confrontiamo con l’impatto che questo piccolo spazio di musica e cultura ha avuto nel tempo su musicist3 della scena napoletana e non solo, su un pezzo significativo del pubblico appassionato di questa città. Davanti a questo palco e dietro sono nate amicizie, amori, progetti artistici e politici, si è rinsaldato ed è cresciuto un sentimento comune del poter fare musica in questa città, che va molto oltre il nostro contributo personale.
Questa è la promessa che vogliamo farci e farvi quest’anno: coltivare questo giardino multiforme, nutrire questo ricco sottobosco di relazioni, influenze e linguaggi dove hanno messo radici il nostro passato, il nostro presente e il nostro futuro. Spingendoci più lontano e nel profondo, sempre in direzione opposta.